Spilimbergo, esplosione mortale alla Mistral: ieri l’incidente probatorio

L’ultimo serbatoio all’interno dello stabilimento della Mistral di Spilimbergo in cui si è verificata l’esplosione in cui ha perso la vita il cinquantenne G. T., era stato bonificato solo parzialmente, a differenza degli altri. A innescare l’esplosione fatale è stato l’utilizzo della fiamma ossidrica sulla sommità del serbatoio. Se l’addetto alla manutenzione non avesse abbandonato la piattaforma elevatrice, portando il cannello acceso con sé, l’esplosione non si sarebbe verificata. Ma è altresì emerso che i protocolli non erano stati rispettati. A chi è da ascrivere tale responsabilità? Quale dei fattori ha pesato di più nel provocare l’infortunio sul lavoro? Gli atti relativi all’incidente probatorio sono stati acquisiti dal sostituto procuratore Marco Brusegan, che dovrà definire le eventuali imputazioni. Potrebbero emergere anche nuovi fronti di indagine.

Frattura di una mano del lavoratore. Responsabilità amministrativa dell’impresa per il vantaggio ottenuto dal risparmio di spesa per il dispositivo di sicurezza mancante

Nei reati colposi l’interesse/vantaggio si ricollegano al risparmio nelle spese che l’ente dovrebbe sostenere per l’adozione delle misure precauzionali ovvero nell’agevolazione [sub specie, dell’aumento di produttività] che ne può derivare sempre per l’ente dallo sveltimento dell’attività lavorativa “favorita” dalla mancata osservanza della normativa cautelare, il cui rispetto, invece, tale attività avrebbe “rallentato” quantomeno nei tempi.

Bancarotta all’Arredo system, in 2 patteggiano, un rinvio a giudizio

Cinque anni dopo il fallimento. tre figure apicali dell’azienda si ritrovano in un’aula di tribunale. La curatela fallimentare si è costituita parte civile, con l’avvocato Fabio Gasparini del foro di Pordenone. Secondo l’accusa, in concorso fra di loro, al fine di procurare a sé o ad altri ingiusto profitto o di recare pregiudizio ai creditori, avrebbero sottratto o distrutto le scritture contabili, in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari. Stando all’accusa, avrebbero inoltre distratto immobilizzazioni materiali per più di 730 mila euro e rimanenze per più di 188 mila euro.