Colti con le mani nel sacco, sono liberi i tre romeni domiciliati a Barco di Pravisdomini, arrestati l’altro pomeriggio dai carabinieri del Radiomobile di Pordenone per tentato furto aggravato. Processo per direttissima, ieri mattina a palazzo di giustizia, con una trentina di parenti e amici a “presidiare” l’aula. A. F. G., 25 anni, S. I. B., 26 anni, e N. V. A., 24 anni, assistiti dall’avvocato Fabio Gasparini, hanno patteggiato un anno di reclusione e 300 euro di multa. Pena sospesa per G.e A., poiché incensurati. Il giudice monocratico Monica Biasutti ha convalidato gli arresti. I tre erano stati colti con le mani nel sacco, mentre stavano smontando dei rulli metallici da un macchinario, all’interno del capannone di un’azienda dismessa in via Valvasone, a Casarsa.

Al terzetto i carabinieri erano giunti a seguito di una segnalazione, relativa alla presenza di un furgone sospetto a Casarsa. I militari avevano rintracciato il furgone all’esterno della Mac 2, azienda specializzata nella vendita di ammendanti, terricci e torbe per il gardening ed il settore agricolo. All’interno dell’azienda dismessa stavano operando i tre. L’operazione aveva preso le mosse da lontano.

I tre romeni erano già stati “attenzionati” dai carabinieri nell’ambito di un’attività mirata sul territorio provinciale, in particolar modo nella Bassa Sanvitese, tra Pravisdomini, Chions e Sesto, dove, nelle passate settimane, contestualmente ad alcuni furti, era stato evidenziato un problema di sicurezza del territorio. L’attività investigativa non si è esaurita con i tre arresti. Si stanno vagliando alcune situazioni, sì da capire se il terzetto di romeni sia l’autore di altri furti.

(Dal Messaggero Veneto 29.03.2013)

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