Lavoratore licenziato vince 3 volte

Un lavoratore rientra dalla cassaintegrazione, “litiga” con un manager (che gli lancia una scatola di cartone) e viene licenziato. Imputato, per calunnia nei confronti dell’ex manager, assistito dall’avvocato Fabio Gasparini, è stato assolto perché il fatto non sussiste.

Diffamazione, blogger condannato

Il blogger ci andò giù pesante. L’imputato è stato condannato al pagamento di 3 mila euro di multa, 4 mila di risarcimento e 3 mila euro per spese legali. L’imputato gestisce il sito www.vajont.info e proprio attraverso la rete aveva sferrato il suo attacco a D. L. residente in provincia di Pordenone (assistita dall’avvocato Fabio Gasparini del foro di Pordenone), ma da sempre molto noto nel bellunese e soprattutto a Longarone.

Lite con minacce e investimento, patteggiamento sdoppia il processo

Dopo un lungo interrogatorio con il gip, fu ammesso ai domiciliari, misura cautelare successivamente annullata dal Tribunale del Riesame di Trieste. Il processo ieri si è sdoppiato. P., difeso dall’avvocato Chiara Bidon, ha patteggiato 16 giorni convertiti in 4 mila euro di multa. T., assistito dall’avvocato Fabio Gasparini, comincerà a difendersi dalle accuse nell’udienza fissata per il 13 gennaio.

Botte da orbi dopo l’affare Patteggia l’uomo travolto

Era tardo pomeriggio, il 7 agosto 2012, quando in via Valessa, tra la zona artigianale e le cave di Roveredo, accadde un incidente sospetto. Un uomo investito da un’auto era finito in ospedale per una grave lesione a una gamba. T. ha cambiato difensore: l’avvocato Fabio Gasparini ha chiesto i termini a difesa e il procedimento è stato stralciato e rinviato a gennaio.

Rimborso al ciclista ferito Ma in strada resta la buca

La sua bicicletta si era incastrata tra le mattonelle. Nei giorni scorsi, assistito dall’avvocato Fabio Gasparini, il ciclista ha ricevuto dall’assicurazione del Comune un assegno da 2.800 euro (più le spese legali). Somma che, a quanto pare, saranno direttamente le casse comunali a dover sborsare, per la tipologia di contratto che lega l’ente alla compagnia assicurativa.

Aspettativa “negata”, risarcito

Per l’avvocato Fabio Gasparini, la giurisprudenza in questione, negli ultimi anni, rispetto a un paio di lustri fa, è ormai consolidata. «Le sentenze di Cassazione negli ultimi anni davano ormai per assodato che in questi casi d’aspettativa, per quei motivi, la retribuzione è riconosciuta – continua Gasparini –. Ma si è impugnata la sentenza d’appello: decisione corretta o danno erariale? Decida la Corte dei conti».

Il sito internet gli dà del ladro e lui denuncia

Il sito è tornato in rete, ma il blogger che cura il sito è di nuovo sotto processo per diffamazione perché stavolta se l’è presa con l’ex presidente di Longarone Fiere che si è costituito parte civile con il legale di fiducia Fabio Gasparini. Nel marzo 2012, il sito con il provider in Arizona era stato riaperto, dopo essere stato oscurato un mese prima dal Tribunale di Belluno.

Danno biologico di natura psichica per soggetto che ha percepito lucidamente l’approssimarsi della morte

La piccola B. è trasportata sulla bicicletta condotta dalla sorellina C. Questa, giunta ad un incrocio della strada pubblica, svolta a sinistra, invadendo l’opposta corsia di marcia dalla quale proviene una vettura a velocità eccessiva. L’impatto è fatale per la bambina trasportata sulla bicicletta. In caso di lesione che abbia portato a breve distanza di tempo ad esito letale, sussiste in capo alla vittima che abbia percepito lucidamente l’approssimarsi della morte un danno biologico di natura psichica, la cui entità non dipende dalla durata dell’intervallo tra lesione e morte, bensì dell’intensità della sofferenza provata dalla vittima dell’illecito.

Responsabilità del proprietario dell’immobile per morte dell’inquilino

A seguito di esplosione dovuta ad una fuga di gas consentita dallo stato di fatiscenza dell’impianto di riscaldamento, un immobile crolla e così procura lesioni mortali al suo inquilino. In riforma della sentenza assolutoria di primo grado, la Corte d’Appello e la Corte di Cassazione condannano il proprietario dell’immobile per omicidio colposo, valorizzando la specifica posizione di garanzia in capo al medesimo, la mancata adozione di idonei dispositivi volti a impedire fughe di gas in assenza di fiamma nonché la marcata difformità dell’impianto di riscaldamento rispetto alle norme cautelari di settore.