«Figlio autistico per colpa dei vaccini»: famiglia fa causa all’azienda sanitaria

Diventato autistico a causa delle vaccinazioni fatte da 3 a 5 mesi di vita. È quanto sostengono i genitori e i legali di un ragazzino spilimberghese affetto da autismo con crisi epilettiche. Un bambino che allo stato non ha neppure i benefici di legge perchè l’Ass 6 non gli ha riconosciuto il nesso di causalità tra le vaccinazioni e la malattia. Ora, per ottenere il giusto indennizzo e le esenzioni la famiglia ha deciso di ricorrere alle vie legali impugnando l’atto con il quale l’azienda sanitaria gli ha negato i benefici.

Lancia scatolone all’operaio Condannato un manager

La tensione tra il direttore dello stabilimento della Sageprint di via Zanussi e un ex dipendente finisce in tribunale con processi incrociati. Il primo, G.A., 61 anni, di Lonigo, assistito dall’avvocato Romeo Bianchin, è stato condannato dal giudice di pace Alessio D’Andrea, per lesioni e ingiurie, a 420 euro di multa e al risarcimento di mille euro al secondo.

Auto danneggiata, N. ottiene il risarcimento

SAN VITO. Si è messa la parola fine sulla causa intentata da Isidoro Nosella (conosciuto nella cittadina come ex presidente della Sanvitese ed ex consigliere comunale del Popolo della libertà) contro il Comune di San Vito, per i danni subiti dalla propria vettura: il procedimento instaurato a suo tempo avanti al tribunale di Pordenone è stato abbandonato l’altro giorno dalle parti per intervenuto accordo in corso di causa. La Unipol, compagnia che assicura per la responsabilità civile il Comune, ha infatti formulato un’offerta con la quale ha risarcito buona parte dei danni subiti da Nosella, nonché le spese legali dell’avvocato di quest’ultimo, Fabio Gasparini (anche lui sanvitese e, tra l’altro, impegnato in politica: è infatti consigliere provinciale di Italia dei valori).

Botte alla madre, reato più lieve

ZOPPOLA Era accusato di maltrattamenti ed estorsione nei confronti della madre e di falsa autocertificazione per il passaggio di proprietà di un’auto. P.M., 41 anni, di Zoppola, è stato assolto dall’ultima accusa mentre maltrattementi ed estorsione sono stati riqualificati come esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Pertanto l’uomo è stato condannato dal giudice monocratico del tribunale di Pordenone Rodolfo Piccin a un anno di reclusione con la sospensione condizionale della pena. Paolo Marchi è stato rimesso in libertà.

Va nel paese della madre, in cella 40enne

ZOPPOLA Il giudice gli aveva applicato la misura cautelare del divieto di dimora a Zoppola. Perché in quel paese vive la presunta vittima, sua madre. Lui, però, era stato sorpreso dai carabinieri proprio in quel comune tanto che lo stesso giudice ha disposto l’aggravamento della misura cautelare che ieri mattina è stata eseguita dai carabinieri della stazione di Fiume Veneto. E’ stato trasferito in carcere P. M., 40 anni, negli ultimi due all’estero per lavoro. Deve rispondere di maltrattamenti, percosse e anche estorsione nei confronti della madre che vive appunto a Zoppola.