L.B. aveva 59 anni quando precipitò dall’impalcatura dell’Hotel Palace di Bibione. Era il 23 aprile 2018. A distanza di quattro anni, la vicenda processuale è approdata in udienza preliminare, dove ieri sono state definite le prime posizioni. Per due dei cinque imputati di cooperazione in omicidio colposo il Gup Giorgio Cozzarini ha dichiarato il non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste. Per loro che avevano realizzato i ponteggi secondo quanto indicato dai committenti, non sono state ravvisate responsabilità. Definirà la sua posizione con un patteggiamento l’amministratore unico della della ditta appaltatrice dei lavori di ripristino delle facciate e di tinteggiatura delle stesse. Con un rito abbreviato sarà valutata l’imputazione del socio della società subappaltatrice. Con rito abbreviato condizionato all’audizione di consulenti saranno invece processati il presidente della società committente dei lavori all’Hotel Palace e la stessa società chiamata a rispondere come ente per la violazione della normativa infortunistica. Rinvio a giudizio per altre due società.
La parte civile, rappresentata dall’avvocato Fabio Gasparini ha revocato la costituzione di parte civile nei confronti dei committenti in quanto entrambi hanno risarcito i familiari della vittima.
Quel giorno B., artigiano di esperienza, era salito al terzo piano. Il cantiere che era già in fase avanzata per gli intonaci. Precipitò da un’altezza di una decina di metri, dal lato in cui ponteggi, secondo la ricostruzione della Procura, non erano sufficienti a garantire l’incolumità degli operai (Dal Gazzettino del 17.03.2022).