Quell’incidente, avvenuto oltre un mese fa, non sembrava aver avuto conseguenze così gravi.

Uno scontro tra un furgone e uno scooter che aveva comportato alcune costole incrinate e una scapola rotta: una prognosi di 30 giorni. Il ferito, un pensionato di 75 anni, è invece morto in ospedale pochi giorni fa. Un decesso sul quale la Procura di Pordenone vuole fare chiarezza.

Il pubblico ministero ha disposto un’autopsia per accertare le cause della morte di un pordenonese di origine siciliana spirato in ospedale l’8 settembre.

Lo scorso 4 agosto era rimasto coinvolto in un incidente stradale a Pordenone, in viale Venezia. Il suo scooter si era scontrato con un furgone guidato da un 62enne.

L’incidente non era sembrato in un primo momento particolarmente grave, tanto che i medici avevano considerato il pensionato – una persona dinamica, con un passato da militare e l’iscrizione ancora attiva all’Associazione carristi – guaribile in 30 giorni. Invece un mese dopo è morto.

L’incidente, il ricovero e il decesso sono in qualche modo collegati? Una domanda alla quale il pubblico ministero Monica Carraturo punta a rispondere tramite l’affidamento di un esame autoptico al medico legale Giovanni Del Ben.

Agli accertamenti potranno assistere anche consulenti nominati dagli altri soggetti interessati, tra cui il conducente del furgone difeso dall’avvocato Fabio Gasparini.

Dal Messaggero Veneto del 11.09.2022

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