Nessuna estorsione. La riqualificazione delle accuse in truffa e minaccia, sommata al passare del tempo e quindi alla prescrizione, ha portato N. e R. al proscioglimento da tutte le accuse. Che inizialmente erano pesanti: erano stati rinviati a giudizio per estorsione e, nel caso di N., violenza privata per evitare di pagare il lavoro di alcuni artigiani tra Azzano Decimo, Tiezzo e Chions. Difesi rispettivamente dall’avvocato Bruno Malattia e dall’avvocato Fabio Gasparini, N. e R. hanno visto le loro accuse ridimensionate in truffa e minaccia. In alcuni casi è intervenuta la prescrizione, in altri la mancanza di querela o l’assoluzione. Dal Messaggero Veneto del 26.05.2021