L’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati di Pordenone) si è riunita in assemblea la scorsa settimana per l’elezione delle nuove cariche che, come da statuto, resteranno in vigore per il prossimo biennio.
Nuovo Presidente è stato eletto l’avv. Fabio Gasparini che succede ad Alberto Rumiel il quale in virtù della carica ricoperta nei due mandati precedenti resterà a far parte, di diritto, del nuovo consiglio direttivo.
Quest’ultimo è composto anche dagli avvocati Daniela Vaccher (Vice Presidente), Giada Murando (segretaria) Antonella Salvador (tesoriere), Luca Stramare (delegato nazionale), Lorenzo Marcon, Roberto Cescutti e Marta Falcon.
>Il nuovo consiglio direttivo, a pochi giorni dall’elezione, si è già riunito per delineare i programmi per il prossimo futuro.
Dopo un’esperienza di 4 anni nel consiglio direttivo, l’avv. Gasparini, che ha avuto anche un’esperienza amministrativa come consigliere provinciale, è pronto a dare inizio al suo programma: «sono davvero orgoglioso di iniziare questa esperienza alla guida dell’associazione dei Giovani Avvocati. Credo molto nell’associazionismo e nell’importanza di creare una “rete” tra i giovani professionisti che operano nel territorio pordenonese, con particolare attenzione alla formazione quale percorso strategico fondamentale al fine di realizzare lo sviluppo professionale che il mercato di oggi richiede. Per fare ciò sarà fondamentale promuovere e consolidare i rapporti con le rappresentanze del mondo forense e giudiziario, nonché quelle istituzionali, sociali e culturali».
L’Aiga è un’associazione nazionale composta da avvocati under 45 con sezioni autonome presso ogni circondario di tribunale: la sezione pordenonese si compone di un centinaio di iscritti, alcuni dei quali provenienti dal portogruarese in seguito al recente accorpamento tra i due tribunali.
Tra gli obiettivi che si propone l’associazione vi è quello di tutelare i diritti dell’avvocatura, garantire ai praticanti e ai giovani avvocati un’elevata qualità di formazione professionale, oltreché diffondere i valori della professione, riaffermandone la rilevanza costituzionale e la specificità nei processi di integrazione con le realtà sociali ed economiche.