Un giovane sale sul treno a Casarsa senza il biglietto e si nasconde nel bagno del convoglio diretto al capoluogo. Ma il capotreno se ne avvede, lo fa uscire dal bagno e lo multa: duecento euro di ammenda più il costo del biglietto.
Poi, alla stazione di Cusano, sale una coppia di fidanzati, che si dirigono subito verso il capotreno, spiegandogli di non avere fatto il biglietto e di volerlo fare a bordo. E. A., 26enne residente a Casarsa, è nei paraggi e assiste alla conversazione fra il controllore e i due ragazzi. Nota che loro pagano il prezzo del biglietto più un sovrapprezzo di poche decine di euro. E non ci vede più. Il 26enne comincia a dare in escandescenze, inveendo contro il capotreno.
Lo bloccano tre ragazzi a bordo. Subito viene chiamata la Polfer. Il 26enne si dà alla fuga, ma quando il capotreno gli aveva elevato la contravvenzione, aveva rilasciato le sue generalità. Ieri la sentenza di primo grado, dianzi al giudice Rodolfo Piccin: A. è stato condannato per oltraggio a pubblico ufficiale a due mesi di reclusione, senza la sospensione della pena. L’imputato è stato altresì condannato al risarcimento del danno in favore del capotreno, che si era costituito parte civile con l’avvocato Fabio Gasparini.
(dal Messaggero Veneto del 02.07.2015)